domenica 1 febbraio 2009

cani e bambini non sempre è il binomio perfetto..anzi

ROMA - Cani e bambini molto piccoli: un binomio che evoca allegria e giochi infantili ma che, in determinate condizioni e con alcuni tipi di cani, puo' nascondere rischi e pericoli.
Per evitarli e' utile sapere che, a parte eccezioni che in questo campo 'non fanno la regola', i cani da lavoro (da caccia o da riporto, come Labrador e Golden Retriever, e i Terranova) hanno geneticamente una tolleranza e una pazienza maggiore, anche con i bambini.

D'altro canto, i cani pastori, selezionati nei secoli per fare i guardiani (di gregge, ad esempio, come i maremmani ed altri) hanno un forte senso della territorialita' "che mal si sposa con la convivenza con un bambino", afferma lo psicologo canino Luigi Polverini, fondatore del Centro Studi Cani e Cultura. "Prendere il primo cane che capita - spiega - e' una scatola chiusa. Con i bimbi meglio scegliere cani che per il loro passato genetico garantiscano sicurezza".

Ci sono poi cani selezionati per i combattimenti (tra questi i Pitbull) che potrebbero scatenare aggressivita' piu' di altri, spiega Claudia Lovato, veterinaria comportamentalista membro della Scuola di Interazione Uomo-Animale del professor Roberto Marchesini.

Se e' vero dunque che non esistono 'cani da bambini' (un cane non va mai 'regalato', un bambino non e' in grado di capire cosa comporti), ci sono pero' quelli per vocazione piu' portati per questa convivenza. I due esperti precisano che qualsiasi cane vada educato fin dai due-tre mesi. Non solo regole ma un rapporto di stima reciproca, di rispetto, di allegria. Se il cane e' meticcio si parlera' di 'soggetti' piu' o meno adatti. Le razze esprimono un'attitudine tendenzialmente omogenea, voluta dall'uomo con le selezioni.

"Spesso - nota Lovato - gli stessi adulti non riconoscono che il cane e' diverso da noi e lo umanizzano. Invece e' un animale sociale e gerarchico, con comportamenti e bisogni differenti". "L'adulto - spiega inoltre Polverini - puo' costruire un rapporto di rango. Il cane non riconosce invece un ragazzo fino a 16 anni come superiore".

In ogni caso e' buona regola non lasciar solo il bambino con nessun cane e captare al volo lo stress dell'animale. Le fasi di maggior rischio della convivenza, con animali non equilibrati, sono tre. Quando il bimbo e' neonato perché in casa vi sono abitudini e odori nuovi o perché il piccolo strilla; il gattonamento, perché puo' esserci un'invasione del territorio; l'adolescenza, specie se cane e ragazzo sono entrambi adolescenti. E il gioco della lotta, in cui l'animale 'prova' le forze per vedere qual e' il suo posizionamento gerarchico, potrebbe diventare lotta reale. Come comportarsi quando in casa c'é un cane ed arriva un bimbo? La nascita di un neonato deve essere momento di partecipazione, mai di privazione.

"E' buona norma preparare l'animale. Due mesi prima - consiglia Polverini - si puo' comprare un bambolotto e simulare tempi e abitudini nuove: cambiare il pannolino e preparare le pappe". Nel momento in cui il bebé e' arrivato non si puo' stornare del tutto l'attenzione dal cane. L'animale - prosegue - non va tenuto a distanza, ma se evita il bambino l'incontro non va forzato. Bisognera' aspettare che prevalga la curiosita' istintiva del cane. Tutto cio' - avverte l'esperto - e' realisticamente possibile se l'animale e' equilibrato, educato e pro-sociale. Ci sono cani piu' propensi ad un lavoro con l'uomo, con una socialita' spiccata, piu' portati a conoscere delicatamente i nuovi arrivati. Altri lo sono decisamente meno". (ANSA)




by sianna
















Non posso che condividere ogni singola parola scritta in questo post.
Purtroppo quando si ha a che fare con gli animali, e nel caso specifico si parla di cani, si commette il madornale errore di pretendere che l'animale si privi della sua natura solo per compiacerci e renderci la vita facile.
Non commette una leggerezza solo chi regala un cucciolo al proprio figlio, ma anche chi si ritiene cinefilo adottando un cane o altro animale senza conoscerne abitudini e carattere.
Nel caso del cane, quuesti ha comportamenti fisicità ed espressioni del corpo che bisogna conoscere prima di prenderne uno in casa, soprattutto se di taglia medio-grande.
Il pelo ritto lo conoscono tutti come segno di aggressività, ma la coda alzata e ferma? lo sguardo fisso? le orecchie alzate? la postura piegata all'indietro? queste chi le conosce.
Chi insegna al cane che può mangiare solo dalla mano del padrone non quando vuole lui e soprattutto senza ringhiare, o chi sa che un cane in quanto animale da branco ha necessità di un capobranco (il padrone) altrimenti prende il sopravvento? e nel caso di più cani chi sa che va bene che il padrone sia capobranco ma tra gli altri cani esistono comunque gerarchie che lo stesso padrone deve rispettare per non frustrare i cani?
Tutte cose indispensabili da conoscere.

Per ciò che riguarda i bambini poi molti neogenitori fanno l'errore di trascurare il cane per dedicarsi al figlio: normle ovvio, ma attenzione siamo sempre in un branco. Per ipotesi il papà è il capobranco, il maschio dominate, il cosidetto maschio alfa; poi c'è la mamma la femmina alfa; poi c'è il cane che obbedisce alla coppia alfa e si ritaglia il suo spazietto nel branco. Ad un certo punto arriva un coso che puzza di latte e cacca, che fa un casino dell'ostrega e che relega il cane sul terrazzo....... sbagliato.
Il bimbo non sarà altro che il nuovo cucciolo del branco che dovrà essere posto gerarchicamente dopo il cane perchè più piccolo e quindi meno importante. Si dovrà dare due carezze al cane e una al bimbo, prima il biscotto al cane e poi al bimbo e così via perchè il cane non si senta esautorato e quindi più incline a colpi di testa.
Sul fatto di lasciare anche per poco soli cane e bimbo finchè non si sia stabilito un rapporto solido lo trovo fondamentale. Ci sono famigliari che compiono ogni sorta di atrocità a bimbi piccoli, e che sono esseri umani pensanti, figuriamoci un cane che ha una natura totalmente diversa.

by galadriel

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