giovedì 15 gennaio 2009

i pappagalli


Non sono molte le specie che imparano a parlare e tra queste la più rinomata è certamente il giaco, già citato, seguito dalle amazzoni, poi dai cacatua e dalle are. Si tratta, dunque, di specie piuttosto grandi, di solito e, tranne che nel caso delle are, di pappagalli con la coda corta e quadrata. Queste indicazioni sono solo generiche e anche se vorremo acquistare un pappagallo che può imparare a parlare dobbiamo tener presente che questa abilità viene in genere acquisita in un periodo precoce per cui se uno di questi pappagalli, adulto, non ha imparato a imitare suoni e parole, difficilmente potrà farlo in seguito. Anche fra le specie 'parlanti' esiste una notevole varietà individuale per cui certi esemplari non impareranno mai a parlare e molta attenzione dovremo fare nel loro acquisto per non essere ingannati da commercianti poco onesti.

La varietà dei pappagalli è davvero straordinaria e chi vorrà acquistarne uno dovrà anche fare i conti con le proprie possibilità economiche perché molte specie sono notevolmente care. Difficile, ma non impossibile, è la riproduzione di molti pappagalli in cattività ma questa è una vera e propria arte che lasceremo ai pochi entusiasti che avranno il tempo e la voglia di cimentarsi in un'impresa senza dubbio interessante ma di non facile attuazione. Per le specie che si possono tenere in gabbia dobbiamo ricordare che il potente becco di cui i pappagalli sono dotati è un arnese di distruzione non indifferente per cui eviteremo nei limiti del possibile le strutture in legno che in breve tempo saranno smantellate e faremo ricorso a gabbie interamente metalliche o a voliere particolarmente robuste.

I pappagalli sono diffusi nelle zone tropicali di tutto il mondo e ogni continente, escluso quello europeo, ha le sue specie. Alcune però, di piccole dimensioni, stanno ottenendo un successo sempre maggiore per la facilità con cui si allevano e si riproducono. Una, soprattutto, come abbiamo già avuto modo di accennare, tende addirittura a sostituire il canarino come uccello preferito da gabbia. Si tratta del cosiddetto pappagallino ondulato, delle aride pianure australiane, del quale oggigiorno si sono ottenute numerosissime varietà domestiche dai colori più vari.

La scelta della voliera
Non economizzate sul costo della voliera. Sceglietela esteticamente bella, ma anche accessoriata e funzionale.
Deve essere più ampia possibile (almeno 70x100 cm. per le specie più piccole); deve possedere più trespoli; per dar modo agli inquilini di spostarsi liberamente.
Il fondo deve essere coperto di sabbia, di cui va osservata scrupolosa pulizia (cambiare ogni settimana).
La si deve sistemare in un punto con tanta luce, senza sole diretto, al riparo dalle correnti d'aria; meglio accanto ad una pianta; questo vale sia per quanto tiene i pappagalli dentro casa, che per chi offrirà loro uno spazio all'esterno. Ma nei locali dove si cucina e si fuma non va bene neppure accanto al camino o troppo vicino al termosifone.
Attenzione inoltre agli urti; posizionare la voliera in modo che non venga urtata.

Come addestrarlo a salire sul vostro dito
All'inizio il pappagallino ha paura ed occorre incoraggiarlo a lasciare la gabbia offrendoli un pezzettino di carota.
Per abituarlo a salire su un bastoncino bisogna metterglielo vicino fino a quando non lo teme più; sollevandolo lentamente, appoggiateglielo al petto, sopra le zampe; ripetete il gesto per stimolarlo a salire.
Non abbassate il bastoncino, il pappagallino potrebbe salire sul braccio.

Facciamolo parlare
Allenatelo ogni giorno. Pochi parlano, molti cantano, qualcuno fa solo versetti. Dipende dalla specie.
Se acquistati giovanissimi non si può sapere che "suoni" ci faranno.
Cominciate a ripetergli una parola semplice per alcuni minuti tutti i giorni fino a quando non l'avrà imparata.
Isolate il pappagallino da altri eventuali animali domestici.
Ricordate: molti parlano solo quando il padrone non c'é.
I migliori "parlatori sono i pappagalli cenerini che arrivano ad imitare perfino i diversi toni di voce.


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