venerdì 6 maggio 2011

STERILIZZAZIONE FEMMINA,COME QUANDO E PERCHè

http://baumiao.forumcommunity.net/?t=8938423
spiegazioni dettagliate sull'intervento di sterilizzazione nella femmina


Premettendo che la sterilizzazione di cani e gatti costituisce la più importante arma di cui noi, come animalisti e protezionisti in primis, disponiamo nella lotta al randagismo ed al sovrappopolamento di canili e gattili in tutta Italia, considereremo qui soltanto da un punto di vista medico e comportamentale le conseguenze ed i benefici apportati da questa chirurgia preventiva ai nostri animali. Volutamente dunque tralasceremo l’aspetto psicologico del proprietario, limitandoci a ricordare che ogni animale possiede delle caratteristiche fisiche ed etologiche proprie della sua specie e che volergli cucire addosso quelle umane significa non rispettarlo nella sua diversità, e quindi amarlo di un amore “scorretto”. Vi si chiede poi, in quanto amanti degli animali, di estendere l’affetto che donate al vostro compagno a 4 zampe anche a quelli meno fortunati di lui. Considerate quanto bene potreste fare, se un amico vi chiede un cucciolo, indirizzandolo al canile\gattile più vicino (dove ne troverà sicuramente uno bisognoso) invece di promettergliene uno della vostra cagna\gatta!



L'intervento

L’ovariectomia e l’ovaristerectomia sono interventi ormai di
routine, che consistono nell’asportazione chirurgica delle ovaie ed eventualmente dell’utero. Si svolgono in anestesia generale.

L'età consigliata

Già da pochi mesi di vita la cagna e la gatta possono essere sottoposte a sterilizzazione. In età giovanile l’intervento è ben tollerato, rapido e la ripresa post-operatoria è molto veloce.

I tumori

La sterilizzazione riduce l’incidenza dei tumori mammari nella femmina adulta. Quanto più viene eseguita in giovane età, tanto più si riduce la percentuale di incidenza. Con la sterilizzazione prepuberale (prima del primo calore), o comunque entro il terzo calore, essa si riduce praticamente a zero, ne è infatti considerata l’unica terapia preventiva! Ovviamente, con l’asportazione delle ovaie si elimina anche la possibilità di sviluppo di carcinoma ovarico e di altri tumori dell’organo.

Fisiologia


La femmina sterilizzata non va più in calore. Per questo motivo il rischio di endometriti e di piometra (una grave infezione dell’utero) è praticamente inesistente, non essendo l’organo più sottoposto alle imponenti cicliche variazioni morfo-funzionali legate al ciclo estrale, predisponenti a questa patologia.

Sviluppo corporeo

A proposito della taglia dell’animale, se in passato si è pensato che una sterilizzazione prepubere determinasse un diminuito sviluppo scheletrico, ad oggi studi americani hanno dimostrato che essa non ha influenza sulla taglia finale. Per quanto concerne il peso corporeo, bisogna considerare che il variare dell’equilibrio ormonale dopo la sterilizzazione determina sicuramente, seppur in modo complesso, una modificazione del metabolismo. Tuttavia esso si assesta rapidamente ad un nuovo livello. Pertanto l’aumento di peso del nostro animale è largamente e facilmente contenibile con una alimentazione controllata.

Apparato urinario

L’incontinenza urinaria che si verifica in una bassa percentuale nelle cagne sterilizzate rappresenta l’unico aspetto negativo di questo intervento chirurgico. Fortunatamente esiste attualmente la possibilità di trattare in modo efficace tale disturbo con un farmaco specifico.

Comportamento

Di grande interesse per il proprietario è la scomparsa dei comportamenti rituali legati all’estro.
Nella gatta si assiste alla scomparsa degli insistenti miagolii, particolarmente fastidiosi di notte, tipici di questa fase del suo ciclo riproduttivo.

Nella cagna si elimina il rischio di perversioni dell’istinto materno, quali le frequentemente riscontrate false gravidanze (“accudire la ciabatta”), che sfociano peraltro quasi sempre in alterazioni organiche (gravi mastiti), oltre che in comportamenti aggressivi anche nei confronti del proprietario per turbe dell’istinto di difesa della prole.

Ricordiamoci infine che per la psicologia canina la vera sofferenza consiste nella frustrazione di un istinto, come quello dell’accoppiamento, e NON nella sua eliminazione, di cui il cane non ha coscienza!

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eb