mercoledì 20 ottobre 2010

Jack Russel con la Rickettiosi,cos'è,come curarla

Letterahttp://www.leggo.it/animali.php?id_art=198Egregio Dottor Benvenuti,
grazie per i consigli e per l’amore che dimostra per i nostri amici animali. Vorrei un aiuto: il mio cane, un Jack Russel di 3 anni, ha fatto delle analisi del sangue ed è risultato positivo alla Ricketzia. Non conoscendo assolutamente questo tipo di malattia vorrei che lei mi tranquillizzasse sulla questione. E’ una malattia da cui il cane può guarire solo con una terapia antibiotica, come sostiene la mia veterinaria, o si tratta di una patologia più seria? Saluti. Francesca

Risposta

Cara Francesca,
cercherò di darle delle notizie su questa patologia che purtroppo è in continua crescita ma che comunque se diagnosticata in tempi brevi può essere curata e combattuta al meglio.
La Rickettziosi è determinata da piccoli microrganismi, coccoidi o coccobacillari, con dimensioni poco maggiori dei grandi virus. Sono dei parassiti endocellulari obbligati, caratterizzati da uno spiccato polimorfismo che si possono presentare sia in forme isolate che in brevi catenelle. Questi microrganismi li ritroviamo nell’intestino di artropodi ematofagi (fra cui le zecche, e sembra anche le pulci) per i quali non risultano patogene. La specie umana ed altri animali, invece, possono ammalarsi in seguito alla puntura di questi insetti vettori, che costituiscono il serbatoio naturale della malattia. La loro situazione tassonomica, però, risulta ancora non del tutto certa, in quanto le loro dimensioni le rendono affini ai virus, mentre la sensibilità ad alcuni antibiotici (tetracicline ad esempio) le fanno classificare fra i batteri. ?La Rickettziosi canina, causata da Rickettsia rickettsii, è una diffusa malattia infettiva, praticamente cosmopolita. In Italia le zone più colpite sono la Sardegna, la Sicilia, la Liguria ma ormai è ampiamente diffusa in tutti i luoghi a clima caldo-umido assai favorevole allo sviluppo delle zecche. Tale patologia, anche detta “Febbre Maculosa o Bottonosa delle Montagne Rocciose”, viene trasmessa al cane attraverso il morso di una zecca infetta, appartenente al genere Rhipicephalus sanguineus. Dopo una incubazione di 1-3 settimane, l’infezione può manifestarsi clinicamente in forma acuta, subclinica o cronica, ma è difficile distinguere le varie fasi sulla sola base clinica?
La Rickettziosi può avere un andamento acuto e sub-acuto con un periodo di incubazione di 2-4 giorni. La malattia si manifesta principalmente con febbre molto elevata (anche superiore ai 40°), depressione o alterazione del sensorio, anoressia, sonnolenza, scolo oculo-congiuntivale, congestione sclerale, edema delle labbra e dello scroto, vomito e diarrea, epato-splenomegalia (aumento del fegato e della milza). Talora sono presenti tosse, dispnea e deficit respiratori. Non sono rare, le sindromi vestibolari e le manifestazioni nervose con nistagmo, deviazione della testa, andatura in circolo e crisi epilettiche.Si è osservata anche una tendenza alle emorragie (petecchie, ecchimosi, epistassi), linfoadenopatia e splenomegalia, zoppia associata a dolore articolare. Tuttavia, la gravità della malattia sembra relativa anche alla sensibilità della razza, all’età ed all’immunocompetenza dell’ospite: infatti, generalmente, le infezioni croniche da Rickettsie si rivelano più gravi nel Dobermann e nel Pastore Tedesco.?Per determinare la diagnosi il sistema diagnostico clinicamente più utile ed affidabile per formulare diagnosi di Rickettsiosi è rappresentato dai tests sierologici, che si basano sull’analisi della presenza di anticorpi contro Rickettsia nel siero di sangue. Fra tutti, quello dell’immunofluorescenza indiretta è il più comunemente usato?
Solo dopo un’un’attenta valutazione clinico-patologica, al fine di riconoscere le complicazioni multiorganiche infiammatorie si potrà stabilire e determinare una idonea strategia terapeutica che comunque consiste nella somministrazione di antibiotici mirati, farmaci epato e nefro protettori, complessi vitaminici ed a volte anti-infiammatori (per la sintomatologia articolare). La cosa più importante è comunque la prevenzione che consiste nel tenere sotto controllo l’infestazione di zecche, utilizzando sul cane e nell’ambiente validi prodotti antiparassitari che permettano la formazione di una valida barriera all’infezione.
Detto tutto questo quindi non si abbatta ma combatta questa patologia “lancia in resta” affidandosi alle scrupolose cure del suo medico di fiducia e vedrà che ne uscirà sicura vincitrice. Il suo cane ha bisogno in questo momento di tutto il suo sostegno e del suo amore per poter uscire da questo momento difficile ancora più forte di prima.Spero di essere stato esaustivo e di avere presto sue notizie. Un caro saluto a lei ed al suo cagnone. 

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eb